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Il caso del mese: Agosto 2021

Cosa può accadere se un dipendente rifiuta, ripetutamente, di indossare la mascherina protettiva?

Il dipendente X omette, regolarmente, di indossare la mascherina protettiva in violazione alle misure di cui ai vari protocolli Covid 19 regolarmente recepiti dalla datrice di lavoro la quale si chiede come deve comportarsi in questa situazione, anche a tutela degli altri dipendenti.

Per prima cosa occorre verificare se il dipendente in questione non abbia una situazione sanitaria che gli impedisca o limiti l’uso del dispositivo. Accertato questo, si può cominciare a sanzionare il dipendente nel rispetto del principio della gradualità e proporzionalità secondo l’applicato codice disciplinare.

Se nonostante le varie contestazione di addebito e le sanzioni disciplinari conseguenti ( laddove non siano ritenute valide le giustificazioni addotte o, addirittura, non sia resa alcuna giustificazione) il lavoratore non rispetta l’obbligo, si può arrivare ad irrogare la massima sanzione, ovvero il licenziamento disciplinare per giusta causa.

In linea con queste affermazioni sia il Tribunale di Venezia che quello di Trento.

Il primo, con Sentenza nella controversia di cui al R.G. 1870 del 2020, a firma del GDL Dott.ssa Barbara Bortot, accertava la legittimità della sospensione di tre giorni lavorativi al dipendente che non aveva voluto indossare la mascherina nel corso di una riunione nella quale erano presenti numerose persone.

Il Tribunale di Trento, invece, con Sentenza dell’8 luglio 2021, ha ritenuto legittimo il licenziamento disciplinare (giusta causa) intimato al dipendente (insegnante) che si rifiutava di indossare la mascherina protettiva durante il lavoro.

Secondo questa sentenza, “il persistente rifiuto di indossare i DIP giustifica il licenziamento “perché la gravità della condotta, sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo, causa una lesione, insanabile, del vincolo fiduciario tra le parti.